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[Capena] : Rêverie, c2012
Abstract: Francia, novembre 1764. Tra la nebbia e le ombre del fitto bosco nero che circonda Le Malzieu, nella regione del Gévaudan, si aggira una Bestia. ...È talmente veloce che è impossibile raggiungerla nella corsa... una Bestia enorme, simile a un lupo, ma troppo grande per esserlo si legge nella Gazzette de France. Misteriose morti si succedono nel bosco, riaffiorano antiche leggende, supposizioni e sospetti dividono la popolazione. La quindicenne Marie è una ragazza diversa dalle altre, è curiosa, e, unica persona nel paese, ama leggere e sa scrivere. Quando i suoi amici cominciano a sparire nel bosco, è decisa a scoprire perché. Che cose la Bestia? Nella ricerca della verità, Marie si troverà alle prese con dicerie e menzogne e, faccia a faccia con realtà insospettabili, capirà di non potersi fidare di nessuno, nemmeno di suo padre. Intanto la Bestia li osserva, li bracca e non risparmia anima viva sul suo percorso. Ma il pericolo più grande per Marie saranno due occhi d'ambra venati d'amaranto che racchiudono un segreto...
18 agosto 2023 alle 18:08
Opera prima di Silvia Daveri.
Come cita la nota iniziale al testo: "Il libro è frutto della lettura di ricerche storiche ed etologiche, di traduzione dei documenti dell'epoca (...), di superstizioni e leggende popolari. Molti degli attacchi della Bestia sono ispirati ai racconti dei superstiti riportati nei dispacci francesi, negli avvisi alla popolazione, nei verbali delle gendarmerie, nella corrispondenza di parroci e curati, nei giornali".
Dopo un incipit che fatica a farsi strada, soltanto al primo cadavere brutalmente dilaniato e decapitato, trovato dagli abitanti di Le Malzieu, la storia riesce a delinearsi un po' meglio, ma il senso di smarrimento e confusione non spariscono mai del tutto.
Un primo elemento è senz'altro lo spazio: Marie, la giovane protagonista del romanzo, si muove di continuo da un luogo all'altro senza che il lettore e/o la lettrice abbia il tempo di accorgersene e capire in quale posto si trova.
Le descrizioni del luoghi hanno uno scaso potere evocativo e proiettano solo immagini abbozzate e sbiadite dello spazio dove si muovono i personaggi della storia, privando l'immaginazione di uno stimolo importante.
Si arriva quasi a metà del libro e ancora non si riesce ad inquadrare la caratterizzazione della protagonista, di cui si fa giusto un accenno, come del resto di quella degli altri personaggi.
Invece, già alle primissime pagine veniamo a sapere che Marie ha un debole per Antoine Chastel, un giovane reietto considerato dai compaesani il diretto responsabile della scomparsa di numerosi bambini e bambine, trovatə brutalmente squartatə e decapitatə nel "bois noir", la foresta nera.
Tuttavia è un'infatuazione che viene buttata all'interno della storia, parendo piuttosto una forzatura privata di qualunque premessa. In modo altrettanto precipitoso ne vediamo "lo sviluppo", che è ugualmente brusco, lacunoso, e non gli viene dato il tempo di evolversi coi suoi tempi. Non si riesce quindi a restarne coinvolti fino in fondo, se non in pochi sparsi momenti di maggiore climax, che però scemano in poco tempo.
Le cose accadono quasi sempre all'improvviso, senza controllo, e senza che sia concesso il giusto tempo alle cose. Anche i momenti di maggiore suspense tradiscono una certa qual fretta, a tal punto che si ha l'impressione di assistere ad uno spettacolo teatrale di pure comparse. Una narrazione mal orchestrata tra tempo, spazio e una miriade di attori sulla scena.
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