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Una sera tra amici a Jinbōchō
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Yagisawa, Satoshi <1977->

Una sera tra amici a Jinbōchō

Feltrinelli, 2023

Abstract: Tōkyō. A Jinbōchō, nel quartiere di librerie più grande del mondo, i giorni scorrono tranquilli. Nei vicoli lontano dal traffico, la gente passeggia curiosa tra centinaia di librerie, tutte diverse. Fumetti, cinema, libricini del periodo Tokugawa e perfino gatti: ce n’è per tutti i gusti, per la gioia dei lettori. Alla libreria Morisaki, un piccolo negozio a gestione familiare specializzato in letteratura giapponese moderna, pile di libri affollano gli scaffali fino a invadere ogni angolo del pavimento e, quando la campanella sopra la porta segnala l’arrivo di un cliente, dalla stanza al piano superiore fa capolino il proprietario, lo zio Satoru. Di recente, ad aiutarlo c’è la moglie Momoko, ma spesso si unisce anche la nipote Takako, nei momenti liberi dal suo lavoro. Per l’anniversario di matrimonio di Satoru e Momoko, la ragazza regala loro un viaggio romantico. Satoru è preoccupato per il negozio, ma lei si impegna a sostituirlo e a trasferirsi nella stanza sopra la libreria, come aveva già fatto in passato. Tornare a immergersi nell’atmosfera fuori dal tempo di Jinbōchō, con il suo panorama variopinto di habitué e di visitatori, sarà la spinta che le ci voleva. Per la prima volta dopo molto tempo, Takako è entusiasta della vita. Ma allora perché Satoru si comporta in modo così strano? E chi è la donna che lei continua a vedere nel caffè in fondo alla strada?

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Utente 6827
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"Tokyo, una piccola libreria nel quartiere delle librerie. Un posto pieno di semplici storie minuscole".

Il romanzo inizia con un breve riepilogo narrativo di quanto è successo nel libro precedente, "I miei giorni alla libreria Morisaki": forse per scrupolo dell'autore, nell'ipotesi che non tutte le lettrici e i lettori siano al corrente che si tratti di un secondo atto di un libro precedente, pubblicato nel 2022.
Questa operazione permette così una (re)visione d'insieme di un ciclo narrativo più ampio. Allo stesso tempo però, per chi invece è reduce dal primo libro, il ritmo viene rallentato, ragion per cui la storia sembra riuscire a prendere un po' di slancio solo a metà del libro.
Capitolo forse meno riuscito rispetto al precedente, e ancora un volta con dialoghi non particolarmente brillanti e memorabili, anzi, talvolta la copiatura di pure chiacchiere di circostanza o di usuali formule intercalari del parlato, che certo rallentano ulteriormente il ritmo della narrazione.
Ma forse l'obiettivo non era raggiungere ambiziose vette letterarie, ma limitarsi a raccontare, con formule e parole semplici, una storia "minuscola" e semplice, e con un messaggio di fondo dopotutto condivisibile.
Se si ignora per un breve momento l'approccio critico-letterario al romanzo, concentrandosi piuttosto sui personaggi e sulle storie costruite attorno e su di loro, si direbbe ugualmente una lettura godibile nell'arco di tempo che la storia si inizia e si finisce di leggere, ma con un riverbero comunque troppo debole.

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