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Milano : A. Mondadori, 1993
Abstract: L'hotel Lux a Mosca, dove alloggiano i capi del comunismo europeo negli anni del terrore staliniano, alla vigilia dell'invasione tedesca, è il teatro in cui si recita una vicenda di intrighi, misteri, passioni. Una serie di confessioni a scatola cinese dà vita ad un affresco in cui si muovono personaggi storici e di fantasia: leader politici, agenti segreti, agitatori, inquisitori, killer, spie, tutti coinvolti nel clima esasperato, insieme tragico e comico, di un Medioevo novecentesco.
25 dicembre 2017 alle 21:07
Questo librone grosso come un vocabolario è un capolavoro, senza dubbio.
Ci sarebbe da dire molto, ma c'è il rischio di spoilerare - ma, in sintesi, è un libro adatto per i lettori mooolto lenti, nel senso di quelli che non leggono solitamente i thriller di azione ma quelli dalla trama estremamente descrittiva e prolissa di particolari (anche tragicomici come è successo talvolta in questo libro, ne avevo riso di cuore...)
Non solo, ma questo lavoro di Bettiza ha uno spessore filosofico, infatti ci sono molti capitoli molto densi con pillole culturali sparse.
Tutto questo sopra elencato è l'aggiunta ben dosata alla trama principale del romanzo drammatico, con piccoli elementi di spionaggio nei tempi antecedenti la seconda guerra mondiale, ambientati basilarmente nella cupa Unione Sovietica di Stalin, di cui i capitoli descrivono magistralmente l'oppressiva cappa totalitaria che angoscia i protagonisti.
Leggetelo con calma e concentrazione, così i capitoli vi sembreranno godibili e cerebralmente appaganti.
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