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[Milano] : Skira, c2015
Abstract: Dopo Lungo l’argine del tempo (“Bancarella Opera Prima” e “Premio Internazionale Martoglio”), Giuseppe Sgarbi torna con un nuovo romanzo appassionato e intenso nel quale elementi biografici e incontri importanti, come quelli con Giorgio Bassani e Valerio Zurlini, si fondono a scene sfiorate, immaginate o solo vagheggiate, dando vita a una riflessione – allo stesso tempo lieve e profonda – sulla memoria, il tempo, lo spazio, il senso delle cose. Giuseppe “Nino” Sgarbi (novantaquattro anni, più di sessanta dei quali trascorsi nella sua casa-museo, cenacolo di scrittori, artisti e personalità della cultura) tesse, in un delicato gioco di rimandi tra passato, presente e futuro, le tre correnti che sono state vento alla vela della sua vita: aria – la passione per il volo, la caccia, il cinema; acqua – il fiume, la pesca, il mare; pensiero – i grandi incontri con i libri e la poesia, ma anche con alcuni tra i protagonisti della scena culturale del Novecento.
11 marzo 2018 alle 17:15
"I silenzi sono fondamentali per permetterci di sentire quello che dobbiamo sentire. Nessuno ci pensa mai, ma il silenzio è come la tela per un quadro: se non ci fosse, non sapremmo dove stendere i colori".
Un bel libro pieno di considerazioni rassicuranti: sulla vita, la morte, il passato il presente e il futuro. L'autore è un ultra novantenne sazio di giorni ma anche di vita vissuta.
Come scrive Claudio Magris nella prefazione: "Sarebbe bello potergli assomigliare, almeno un pochino..."!
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