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Torino : Einaudi, c2018
Abstract: «Essere democratici è una fatica immane. Significa fare i conti con la complessità, fornire al maggior numero di persone possibile gli strumenti per decodificare e interpretare il presente, garantire spazi e modalità di partecipazione a chiunque voglia servirsene per migliorare lo stare insieme. Inoltre non a tutti interessa essere democratici. A dire il vero, se guardiamo all'Italia di oggi, sembra che non interessi più a nessuno, tanto meno alla politica. Allora perché continuiamo a perdere tempo con la democrazia quando possiamo prendere una scorciatoia più rapida e sicura? Il fascismo non è un sistema collaudato che garantisce una migliore gestione dello Stato, meno costosa, più veloce ed efficiente?». Michela Murgia usa sapientemente la provocazione, il paradosso e l'ironia per invitarci ad alzare la guardia contro i pesanti relitti del passato che inquinano il presente. E ci mette davanti a uno specchio, costringendoci a guardare negli occhi la parte più nera che alberga in ciascuno di noi.
29 agosto 2019 alle 20:12
un libro interessante e a tratti illuminante.
in un certo senso ricorda molto vagamente "l'elogio della follia" di erasmo da rotterdam.
tuttavia un osservatore (purchè non distratto osservatore) della politica e con un decente bagaglio storico culturale nota subito che la difesa della democrazia di questo libro in alcuni punti spinge alla eccessiva tutela dell'inefficienza.
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