Non chiedere cosa sarà il futuro
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Materiale linguistico moderno

Sgarbi, Giuseppe <1921-2018>

Non chiedere cosa sarà il futuro

Abstract: Dopo Lungo l’argine del tempo (“Bancarella Opera Prima” e “Premio Internazionale Martoglio”), Giuseppe Sgarbi torna con un nuovo romanzo appassionato e intenso nel quale elementi biografici e incontri importanti, come quelli con Giorgio Bassani e Valerio Zurlini, si fondono a scene sfiorate, immaginate o solo vagheggiate, dando vita a una riflessione – allo stesso tempo lieve e profonda – sulla memoria, il tempo, lo spazio, il senso delle cose. Giuseppe “Nino” Sgarbi (novantaquattro anni, più di sessanta dei quali trascorsi nella sua casa-museo, cenacolo di scrittori, artisti e personalità della cultura) tesse, in un delicato gioco di rimandi tra passato, presente e futuro, le tre correnti che sono state vento alla vela della sua vita: aria – la passione per il volo, la caccia, il cinema; acqua – il fiume, la pesca, il mare; pensiero – i grandi incontri con i libri e la poesia, ma anche con alcuni tra i protagonisti della scena culturale del Novecento.


Titolo e contributi: Non chiedere cosa sarà il futuro / Giuseppe Sgarbi ; prefazione di Claudio Magris

Pubblicazione: [Milano] : Skira, c2015

Descrizione fisica: 137 p. ; 21 cm

EAN: 9788857229539

Data:2015

Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)

Paese: Italia

Serie: Storie

Nomi: (Autore) (Editore)

Soggetti:

Classi: 858.92 Miscellanea italiana. 2000- (14) 858.9203 Scritti miscellanei italiani. 2000-. Diari, ricordi, taccuini [22] Biografie <genere fiction>

Dati generali (100)
  • Tipo di data: monografia edita in un solo anno
  • Data di pubblicazione: 2015
  • Target: adulti, generale
Testi (105)
  • Genere: fiction

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"I silenzi sono fondamentali per permetterci di sentire quello che dobbiamo sentire. Nessuno ci pensa mai, ma il silenzio è come la tela per un quadro: se non ci fosse, non sapremmo dove stendere i colori".
Un bel libro pieno di considerazioni rassicuranti: sulla vita, la morte, il passato il presente e il futuro. L'autore è un ultra novantenne sazio di giorni ma anche di vita vissuta.
Come scrive Claudio Magris nella prefazione: "Sarebbe bello potergli assomigliare, almeno un pochino..."!

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