Credo che le persone come la Morante e Moravia, le quali hanno vissuto un’adolescenza e un’infanzia così drammaticamente pesante e dolorosa, poi per tutta la vita abbiano bisogno di emozioni molto forti, sia emotivamente che affettivamente. Una pacata e tranquilla quotidianità non avrebbe alimentata la loro vena artistica e creativa.
La bella ed interessante biografia di Anna Folli mi ha incentivata alla lettura delle opere di questi due giganti, che giacciono sulla mia libreria da oltre un trentennio.
È il primo libro che leggo di quest’autore e mi sta piacendo.
Le citazioni di brani musicali, come colonna sonora di particolari momenti emotivi del personaggio narrante, mi ricordano Alta fedeltà di Nick Hornby. Anche l’avvocato Guido Guerrieri, come Rob, sta ancora cercando la propria strada.
Interessanti le fasi e le dinamiche del processo.Spiegato in maniera chiara, con una coinvolgente arringa, come si può creare un testimone inconsapevole.
“Per me vorrei che la Einaudi restasse il più possibile quello che è stata. La sua caratteristica principale è una tradizione morale, non politica, perché la politica può cambiare con le circostanze, ma la morale è una sola, e si può manifestare anche nella scelta dei collaboratori e dei testi.” Primo Levi
Bellisima documentazione del mondo e dei personaggi einaudiani, non si stenta a credere che quelli furono i migliori anni della loro vita!
No,questo libro non mi è piaciuto.
Ho conosciuto Cesare Garboli attraverso gli scritti di Natalia Ginzburg e nella bella biografia “La corsara“ di Sandra Petrignani; sono rimasta affascinata da questo “Kibitzer”: bello e seduttivo, genio nella narrazione e interlocutore perfetto.
Mi aspettavo qualcosa di più da Rosetta Loy…oppure non ho capito bene io!
Con tutta la delicatezza e la semplicità che le è propria, Lia Levi coinvolge il lettore, con questo romanzo, portandolo a conoscenza di come molti italiani di religione ebraica hanno vissuto la follia e le conseguenze delle leggi razziali.
a Gabriele
in questo racconto i luoghi, e i personaggi, sono immaginari. Gli uni non si trovano sulla carta geografica, gli altri non vivono, né sono mai vissuti, in nessuna parte del mondo.
E mi dispiace dirlo, avendoli amati come fossero veri.
Anch’io mi sono innamorata di questi personaggi. Ancora un bellissimo libro di Natalia Ginzburg!
Allora io avevo fede in un avvenire facile e lieto, ricco di desideri appagati, di esperienze e di comuni imprese. Ma era quello il tempo migliore della mia vita e solo adesso che m’è sfuggito per sempre, solo adesso lo so.
Inverno in Abruzzo, Natalia Ginzburg
“Profugo: colui che scappa, colui che viene messo in fuga, esiliato, esule, scacciato, migrante, scampato, sfollato, sgomberato, colui che vaga, colui che si allontana, errante, nomade, colui che si è salvato da un pericolo, colui che viene abbandonato, colui che viene espulso, colui che si salva, colui che viene salvato, colui che fugge, colui che sfugge, colui che vaga da un posto all’altro, colui che abbandona, disertore, ostracizzato, colui che corre (da), superstite (a una fuga), ridotto in schiavitù, intrappolato, preso.”
Eitan Avneyon, Parola per parola: thesaurus della lingua ebraica)
...a Černivci vivevano fianco a fianco tutti i gruppi etnici - ebrei, romeni, tedeschi, polacchi, armeni - e tutte le comunità religiose: cattolici, israeliti, greco-ortodossi, armeni uniati. E tutti avevano il loro quartiere, le loro strade, chiese, lingue e usanze, a cui restavano ostinatamente fedeli.
"Avevo fatto una sorta di scommessa con me stesso: dopo così tanta autobiografia più o meno camuffata, sei o non sei uno scrittore in piena regola, capace di costruire un romanzo, creare personaggi, descrivere paesaggi che non hai mai visto? Provaci!
L'anno che ho trascorso a scriverlo è stato un anno felice, e perciò, qualunque sia il risultato, per me è stato un libro liberatorio."
Philip Roth - Conversazione a Torino con Primo Levi (1986)
“In sette folgoranti capitoli vanno in scena, neanche troppo metaforicamente, prima l’amplesso, poi i convenevoli del risveglio (la doccia, la colazione), poi una furiosa lite (con schiaffi e umiliazioni varie), poi la separazione, infine l’ennesimo “arrivo” di lei a casa di lui, che apre e chiude la narrazione, seppur da opposti punti di vista”.
"La vita non è una giustificazione". Non è il conto della spesa. E neppure un esame da sostenere. Si può partire per qualsiasi storia, scegliendo il proprio tempo, anche quando sembra scaduto. E si può seguire una strada battuta senza timore di disturbare la nostalgia di tanti. Liberi di andare e sostare, deviare e tornare indietro, magari ricominciando daccapo ogni giorno. Perché, alla fine, la strada è di tutti. Basta condividerla.
“La vita di Marietta è trascorsa sotto i miei occhi - ma io in realtà non ho saputo vederla, Signore.
I membri di una famiglia si conoscono in fondo molto poco, o addirittura meno di chiunque altro. Vivono gli uni accanto agli altri, gli uni addosso agli altri, giorno dopo giorno: i loro sguardi, i loro spazi, i loro movimenti si intersecano continuamente. Ma la distanza troppo ravvicinata impedisce loro di mettersi a fuoco. Solo la prospettiva permette di riconoscere le differenze, le smagliature, la verità di ciascuno. Ma la prospettiva la crea solo la distanza. E io ho dovuto perdere Marietta per ritrovarla.”
"I silenzi sono fondamentali per permetterci di sentire quello che dobbiamo sentire. Nessuno ci pensa mai, ma il silenzio è come la tela per un quadro: se non ci fosse, non sapremmo dove stendere i colori".
Un bel libro pieno di considerazioni rassicuranti: sulla vita, la morte, il passato il presente e il futuro. L'autore è un ultra novantenne sazio di giorni ma anche di vita vissuta.
Come scrive Claudio Magris nella prefazione: "Sarebbe bello potergli assomigliare, almeno un pochino..."!
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MoranteMoravia - Anna Folli
Credo che le persone come la Morante e Moravia, le quali hanno vissuto un’adolescenza e un’infanzia così drammaticamente pesante e dolorosa, poi per tutta la vita abbiano bisogno di emozioni molto forti, sia emotivamente che affettivamente. Una pacata e tranquilla quotidianità non avrebbe alimentata la loro vena artistica e creativa.
La bella ed interessante biografia di Anna Folli mi ha incentivata alla lettura delle opere di questi due giganti, che giacciono sulla mia libreria da oltre un trentennio.
Testimone inconsapevole - Gianrico Carofiglio
È il primo libro che leggo di quest’autore e mi sta piacendo.
Le citazioni di brani musicali, come colonna sonora di particolari momenti emotivi del personaggio narrante, mi ricordano Alta fedeltà di Nick Hornby. Anche l’avvocato Guido Guerrieri, come Rob, sta ancora cercando la propria strada.
Interessanti le fasi e le dinamiche del processo.Spiegato in maniera chiara, con una coinvolgente arringa, come si può creare un testimone inconsapevole.
I migliori anni della nostra vita - Ernesto Ferrero
“Per me vorrei che la Einaudi restasse il più possibile quello che è stata. La sua caratteristica principale è una tradizione morale, non politica, perché la politica può cambiare con le circostanze, ma la morale è una sola, e si può manifestare anche nella scelta dei collaboratori e dei testi.” Primo Levi
Bellisima documentazione del mondo e dei personaggi einaudiani, non si stenta a credere che quelli furono i migliori anni della loro vita!
Cesare - Rosetta Loy
No,questo libro non mi è piaciuto.
Ho conosciuto Cesare Garboli attraverso gli scritti di Natalia Ginzburg e nella bella biografia “La corsara“ di Sandra Petrignani; sono rimasta affascinata da questo “Kibitzer”: bello e seduttivo, genio nella narrazione e interlocutore perfetto.
Mi aspettavo qualcosa di più da Rosetta Loy…oppure non ho capito bene io!
Questa sera è già domani - Lia Levi
Con tutta la delicatezza e la semplicità che le è propria, Lia Levi coinvolge il lettore, con questo romanzo, portandolo a conoscenza di come molti italiani di religione ebraica hanno vissuto la follia e le conseguenze delle leggi razziali.
Le voci della sera - Natalia Ginzburg
a Gabriele
in questo racconto i luoghi, e i personaggi, sono immaginari. Gli uni non si trovano sulla carta geografica, gli altri non vivono, né sono mai vissuti, in nessuna parte del mondo.
E mi dispiace dirlo, avendoli amati come fossero veri.
Anch’io mi sono innamorata di questi personaggi. Ancora un bellissimo libro di Natalia Ginzburg!
Il tempo migliore della nostra vita - Antonio Scurati
Allora io avevo fede in un avvenire facile e lieto, ricco di desideri appagati, di esperienze e di comuni imprese. Ma era quello il tempo migliore della mia vita e solo adesso che m’è sfuggito per sempre, solo adesso lo so.
Inverno in Abruzzo, Natalia Ginzburg
Vite agli angoli - Esty G. Hayim
“Profugo: colui che scappa, colui che viene messo in fuga, esiliato, esule, scacciato, migrante, scampato, sfollato, sgomberato, colui che vaga, colui che si allontana, errante, nomade, colui che si è salvato da un pericolo, colui che viene abbandonato, colui che viene espulso, colui che si salva, colui che viene salvato, colui che fugge, colui che sfugge, colui che vaga da un posto all’altro, colui che abbandona, disertore, ostracizzato, colui che corre (da), superstite (a una fuga), ridotto in schiavitù, intrappolato, preso.”
Eitan Avneyon, Parola per parola: thesaurus della lingua ebraica)
Galizia - Martin Pollack
...a Černivci vivevano fianco a fianco tutti i gruppi etnici - ebrei, romeni, tedeschi, polacchi, armeni - e tutte le comunità religiose: cattolici, israeliti, greco-ortodossi, armeni uniati. E tutti avevano il loro quartiere, le loro strade, chiese, lingue e usanze, a cui restavano ostinatamente fedeli.
Se non ora, quando? - Primo Levi
"Avevo fatto una sorta di scommessa con me stesso: dopo così tanta autobiografia più o meno camuffata, sei o non sei uno scrittore in piena regola, capace di costruire un romanzo, creare personaggi, descrivere paesaggi che non hai mai visto? Provaci!
L'anno che ho trascorso a scriverlo è stato un anno felice, e perciò, qualunque sia il risultato, per me è stato un libro liberatorio."
Philip Roth - Conversazione a Torino con Primo Levi (1986)
Un bicchiere di rabbia - Raduan Nassar
“In sette folgoranti capitoli vanno in scena, neanche troppo metaforicamente, prima l’amplesso, poi i convenevoli del risveglio (la doccia, la colazione), poi una furiosa lite (con schiaffi e umiliazioni varie), poi la separazione, infine l’ennesimo “arrivo” di lei a casa di lui, che apre e chiude la narrazione, seppur da opposti punti di vista”.
On the road - Jack Kerouac
"Niente alle mie spalle, tutto davanti a me, come sempre sulla strada".
La strada è di tutti - Cesare Fiumi
"La vita non è una giustificazione". Non è il conto della spesa. E neppure un esame da sostenere. Si può partire per qualsiasi storia, scegliendo il proprio tempo, anche quando sembra scaduto. E si può seguire una strada battuta senza timore di disturbare la nostalgia di tanti. Liberi di andare e sostare, deviare e tornare indietro, magari ricominciando daccapo ogni giorno. Perché, alla fine, la strada è di tutti. Basta condividerla.
La lunga attesa dell'angelo - Melania G. Mazzucco
“La vita di Marietta è trascorsa sotto i miei occhi - ma io in realtà non ho saputo vederla, Signore.
I membri di una famiglia si conoscono in fondo molto poco, o addirittura meno di chiunque altro. Vivono gli uni accanto agli altri, gli uni addosso agli altri, giorno dopo giorno: i loro sguardi, i loro spazi, i loro movimenti si intersecano continuamente. Ma la distanza troppo ravvicinata impedisce loro di mettersi a fuoco. Solo la prospettiva permette di riconoscere le differenze, le smagliature, la verità di ciascuno. Ma la prospettiva la crea solo la distanza. E io ho dovuto perdere Marietta per ritrovarla.”
Non chiedere cosa sarà il futuro - Giuseppe Sgarbi
"I silenzi sono fondamentali per permetterci di sentire quello che dobbiamo sentire. Nessuno ci pensa mai, ma il silenzio è come la tela per un quadro: se non ci fosse, non sapremmo dove stendere i colori".
Un bel libro pieno di considerazioni rassicuranti: sulla vita, la morte, il passato il presente e il futuro. L'autore è un ultra novantenne sazio di giorni ma anche di vita vissuta.
Come scrive Claudio Magris nella prefazione: "Sarebbe bello potergli assomigliare, almeno un pochino..."!