ANDREA MARAFFIO

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I fantasmi di Mosca - Enzo Bettiza

Questo librone grosso come un vocabolario è un capolavoro, senza dubbio.

Ci sarebbe da dire molto, ma c'è il rischio di spoilerare - ma, in sintesi, è un libro adatto per i lettori mooolto lenti, nel senso di quelli che non leggono solitamente i thriller di azione ma quelli dalla trama estremamente descrittiva e prolissa di particolari (anche tragicomici come è successo talvolta in questo libro, ne avevo riso di cuore...)
Non solo, ma questo lavoro di Bettiza ha uno spessore filosofico, infatti ci sono molti capitoli molto densi con pillole culturali sparse.

Tutto questo sopra elencato è l'aggiunta ben dosata alla trama principale del romanzo drammatico, con piccoli elementi di spionaggio nei tempi antecedenti la seconda guerra mondiale, ambientati basilarmente nella cupa Unione Sovietica di Stalin, di cui i capitoli descrivono magistralmente l'oppressiva cappa totalitaria che angoscia i protagonisti.

Leggetelo con calma e concentrazione, così i capitoli vi sembreranno godibili e cerebralmente appaganti.

Halcyon - Michael D. O'Brien

L'avventura intorno al mondo di un padre disperato alla ricerca del figlio perduto, attraverso terre incognite incontra personaggi notevoli, alcuni dei quali di spessore spirituale - grazie ai quali il libraio ripercorre nella sua esperienza alcuni eventi evangelici noti.

Da leggere con il cuore.

Punto di non ritorno - di Lee Child

Pur con lo stesso gradevole stile che contraddistingue la totalità delle opere di Child, questo libro non mi ha convinto, troppe situazioni improbabili, risolte con modi implausibili e sostenzialmente irrealistici.

Solo la sufficienza è il voto giusto.

La cultura degli europei dal 1800 a oggi - Donald Sassoon

Questo tomo grosso grosso come un vocabolario, con pagine fragili e sgualcibili con facilità tanto da costringere il lettore a girarle con una certa delicatezza, si mostra ambizioso nel descrivere la cultura europea negli ultimi due secoli, riuscendoci in buona parte.

Probabilmente mancheranno alcuni dettagli e a parte le statistiche più o meno veritiere e pertinenti, descrive le origini di tutte le forme di espressione delle cultura fino ad oggi, compresi i mezzi che permettono tutto questo.

Questo libro è fornito di 150 e passa pagine di bibliografia e note bibliografiche - comprese in lingua estera.

Sarà un pochino politicamente di parte, comunque se ci si basa sui fatti concordanti è piacevole leggerlo in certi capitoli di interesse.

Nota conclusiva: ho avuto sottomano due tomi dello stesso titolo, sarò sfortunato, ma hanno avuto dei grossi problemi di stampa - in uno le prime 100 pagine erano tagliate malissimo, tanto da arrivare a troncare a metà i numeri di pagina, fortuna che non sono state toccate irreparabilmente le parole vicine al margine inferiore... - mentre nel secondo tutto bene, tranne che un centinaio di pagine di note bibliografiche sono state rilegate al rovescio (a testa in giù) che per essere lette bisogna capovolgere il libro.

Sarà sfortuna, ma sembra che la tipografia abbia lavorato alla carlona con questo titolo, attenzione...

Una lama d'ombra - di Andrew Klavan

Klavan è uno scrittore eccezionale, come racconta bene con i suoi personaggi e le loro interazioni negli eventi, tanto da sembrare di essere dentro con l'immaginazione nel libro...

Il montaggio - Vladimir Volkoff

Scritto da un russo figlio di russi bianchi esiliati in Francia, questo libro è un'ottima base di partenza per comprendere i metodi della disinformazione applicata dagli agenti di influenza di potenze nemiche.
L'autore nella sua dedica afferma che non tutto è frutto della sua immaginazione, cosa non difficile da credere - tantopiù che il protagonista ha la sua stessa storia famigliare (nato a Parigi da genitori russi anticomunisti in esilio, anni di permanenza in America e ritorno in Francia, con una inestinguibile nostalgia delle sue origini slave).

I metodi sono descritti in particolare evienza da metà pagina 53 alla numero 67, da leggere con attenzione.

Questa è un opera di vero spionaggio propriamente detto e non quello grossolanamente inteso come mostrato nei film di 007 e in innumerevoli libri a tema.

Il tranello - Andrew Klavan

Klavan è uno scrittore eccellente, difficilmente i suoi libri deludono.

Mi spiace far notare che in questo libro ci sono degli errori pacchiani, non so se a suo carico o del traduttore/editore, si cita la pistola usata dal suicida, contraddetta in una pagina e mezza con l'uso di un fucile sempre dallo stesso suicida... nonchè l'interrogatorio nella stazione di polizia del preside che si è risposto e interrogato nello spazio di 2-3 righe (le domande le faceva il poliziotto).

L'arte della guerra - a cura di Gastone Breccia

Questo librone di quasi mille pagine con alcune illustrazioni permette di farsi una cultura, sin nel più piccolo dettaglio, della concezione della guerra che i popoli hanno avuto nella storia.
Nonostante sia un tomo in buona parte specialistico con le sue proprie terminologie e argomentazioni, nonchè col suo riferimento ad alcuni testi scritti in italiano antico, è un libro anche gradevole da leggere con calma, senza l'assillo di comprenderlo in breve tempo.
Non può mancare nella propria biblioteca.

Batti il cinque - Janet Evanovich

L'autrice non sarà un granché nei thrillers classici, ma proprio con le sue espressioni narrative che comprendono alcune perle di comicità (involontaria o meno non importa) rendono i suoi libri molto piacevoli da leggere.

Lullaby - Meg Gardiner

Buona trama lineare e con una certa plausibilità - stile narrativo come una via di mezzo tra Michael Connelly e Jeffery Deaver.

Al buio - Peter James

Questa prima lettura di un lavoro di Peter James mi ha fatto una buona impressione, la storia è intrigante con personaggi abbastanza definiti nel complesso.

Gli elementi di parapsicologia li prendo con beneficio d'inventario, magari non saranno adatti in un giallo come questo, prendiamoli come un passepartout giusto per le situazioni impossibili da risolvere.

La stanza della morte - Jeffery Deaver

Sarà il mio periodo così-così, ma questa è la prima volta che un libro di Deaver mi ha dato un senso di irritazione, causa i continui colpi di scena e soprattutto di "cambi di campo" dei buoni-cattivi, roba da far venire un qualcosa che assomiglia al mal di mare...

Il broker - John Grisham

Grisham ha evidentemente scritto questo buon libro per i suoi amici italiani, oltre ad omaggiare l'Italia, di cui ama tutto ciò che la riguarda, come dice lui, specialmente la cucina e monumenti.
La storia è semplice e lineare, al limite della banalità.
Nei capitoli "italiani", in sostanza, c'è soltanto il trittico ripetuto camminata-bar-ristorante, inframmezzato da piccole parti di lezioni Italiano/Inglese per negati.

Piccola curiosità: e' piuttosto ricorrente l'uso del caffè, in ogni due-tre pagine non ricordo se il protagonista si sia risparmiato una tazza fumante - con tutto quel caffè mi stupisco che non sia stato sveglio come un grillo.

Natura morta - Douglas Preston & Lincoln Child

L'ennesimo lavoro riuscito della coppia.
E' uno spettacolo vedere l'approccio di Pendergast nei confronti degli altri personaggi.
L'impressionante "battaglia finale" con il mostro nella caverna, se così si può dire, ha preso quasi un terzo delle pagine del libro...

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